ITA
VISIONI SOSPESE TRA ARCHITETTURA E DESIGN

Durante il Fuorisalone siamo particolarmente incoraggiati e stimolati a esplorare Milano, a riscoprirne i quartieri più placidi o secondari, a immergerci in aree dismesse che riprendono temporaneamente vita, come gli spazi dei Magazzini Raccordati proprio qui accanto.

Ci troviamo infatti non lontano dalla stazione centrale, in un quartiere che è testimonianza storica del paesaggio urbano delle periferie milanesi dei primi del novecento, in una via resa iconica dalla ballata antimoderna di Celentano, e da dove proviene il suono dell’amico treno che fischia così: “Wa Wa”. In quest’area ricca di contaminazioni e scrigno di un passato ancora manifesto, si trova lo Spazio Gluck che accoglie questa piccola esposizione di Francesca Rossi, dalla duplice anima di architetto e artista.
SUSPENDED VISIONS BETWEEN ARCHITECTURE AND DESIGN
During Fuorisalone, we are especially encouraged and inspired to explore Milan, to rediscover its quieter or lesser-known neighborhoods, and to immerse ourselves in disused areas that temporarily come back to life like the Magazzini Raccordati spaces right next door.

We are, in fact, not far from the central station, in a district that stands as a historical testament to the urban landscape of Milan’s early 20th-century outskirts. This street was made iconic by Celentano’s anti-modern ballad, and it’s from here that you can still hear the sound of the friendly train whistling: “Wa Wa.” In this area, rich in cultural influences and a container of a still-visible past, you’ll find  Gluck, which hosts this small exhibition by Francesca Rossi, whose work reflects her dual identity as both an architect and an artist.
ITA
A introdurvi nei suoi mondi contemporanei, ma allo stesso tempo dal sapore d’antan, l’opera “Porta del Design”, concepita dall’artista proprio in onore del Fuorisalone. Francesca ci invita a unirci alle tre spettatrici e ad ammirare il reticolo ipnotico che accoglie alcune creazioni iconiche da Achille Castiglioni, passando per Le Corbusier ad Alessi.
Se inizialmente ci troviamo quindi in una situazione surreale, nelle opere successive la Rossi ci accoglie in alcuni interni dal sapore contemporaneo, in cui introduce però degli ingredienti del passato riuscendo a dar vita ad atmosfere sospese.
ENG
Welcoming you into her contemporary worlds yet with a nostalgic, vintage feel  is the artwork “Porta del Design”, conceived by the artist specifically in honor of Fuorisalone.
Francesca invites us to join the three onlookers and admire the hypnotic grid that showcases some iconic creations, from Achille Castiglioni, through Le Corbusier, to Alessi.
While we are initially placed in a surreal setting, in her later works Rossi leads us into contemporary interiors where she subtly introduces elements from the past, creating suspended, timeless atmospheres.

ITA
Nella Casa del collezionista, in cui l’artista ha collaborato con Michela Trentin e Luca Cristiani per la parte progettuale, elementi di arte e design di diverse epoche, culture e stili si inseriscono in maniera elegante nell’ambiente. Oggetti e arredi sono manifestazioni del gusto eclettico dei loro proprietari che, fuggiti dai dipinti “Office at Night”, “Hotel by A Railroad” e “New York Movie” di Edward Hopper, ci accolgono nella loro abitazione trasmettendoci quella serenità illusoria tipica delle ambientazioni del pittore americano. 
Francesca riflette sulla dimensione domestica immaginando, non solo l’arredo dell’appartamento, ma anche chi lo abita e suggerendoci, attraverso gli elementi disseminati nei vari ambienti, come i personaggi siano in realtà collezionisti di esperienze perché ogni souvenir è legato a un viaggio che cercano di portare nella propria quotidianità per rivivere, anche solo in parte, determinate emozioni​​​​​​​
ENG
In Casa del collezionista”, where the artist collaborated with Michela Trentin and Luca Cristiani on the design concept, elements of art and design from different eras, cultures, and styles are elegantly integrated into the space.
Objects and furnishings reflect the eclectic taste of their owners, who having escaped from
Edward Hopper’s paintings “Office at Night,” “Hotel by a Railroad,” and “New York Movie”  welcome us into their home, conveying that illusory serenity so characteristic of the American painter’s settings.
Francesca reflects on the domestic dimension, imagining not only the interior design of the apartment but also the lives of its inhabitants. Through carefully placed elements throughout the space, she suggests that these characters are, in fact, collectors of experiences, as each souvenir is tied to a journey they seek to bring into their daily lives — in order to relive, even briefly, certain emotions.

ITA
Le 4 opere successive fanno invece parte del progetto di tesi “Un incompiuto di Gio Ponti” realizzato da Francesca Rossi insieme alla collega Michela Trentin.

Il duo ha immaginato come proseguire la costruzione della villa padronale ideata da Gio Ponti all’interno del Parco della Favorita a Valdagno, e rimasta incompiuta a causa dello scoppio della guerra. L’idea di rivisitare il progetto senza tradire gli studi del padre dell’architettura e del design contemporaneo ci trasporta all’interno di uno spazio museale in cui tutti i personaggi che lo abitano sono citazioni di disegni di Gio Ponti, come il Fumatore e il Suonatore stanco che sono stati riprodotti su piastrelle realizzate negli anni 30 dalla manifattura della Richard Ginori S.Cristoforo Milano.​​​​​​​
ENG
The next 4 works are part of the thesis project “Un incompiuto di Gio Ponti”, created by Francesca Rossi in collaboration with her colleague Michela Trentin.

The duo envisioned how to continue the construction of the villa designed by Gio Ponti within the Parco della Favoritain Valdagno, which was left unfinished due to the outbreak of war. The idea of revisiting the project without betraying the studies of the father of contemporary architecture and design transports us into a museum-like space, where all the characters inhabiting it are quotes from Gio Ponti’s designs, such as the Fumatore (Smoker) and Suonatore Stanco (Tired Musician), which were reproduced on tiles made in the 1930s by the Richard Ginori S. Cristoforo factory in Milan.
In mostra troviamo quindi una serie di lavori in cui Francesca Rossi da anima a spazi intimi dove architettura, arte e design si prestano a un dialogo coinvolgente fra presente e passato, in cui realtà apparentemente verosimili celano un sostrato profondamente onirico.

Testo di Rebecca Piva
The exhibition features a series of works in which Francesca Rossi brings to life intimate spaces where architecture, art, and design engage in a captivating dialogue between the present and the past, where seemingly realistic settings conceal a profoundly dreamlike undercurrent.

Text by Rebecca Piva.
____________________________________________________________________________________________________________
 all images © Copyright 2023 Francesca Rossi ​​​​​​​

You may also like

Back to Top